top of page

Strumenti Musicali dell'India

Bansuri

Il flauto traverso utilizzato nella musica classica indiana, detto bansuri, e’ estramemente versatile ed in grado di riprodurre tutti i delicati movimenti, ornamentazioni e sfumature della voce umana.

Questo strumento è così antico da trovare riferimenti in molti testi sacri della tradizione indù, se ne trovano descrizioni nel Ṛgveda, nel Atharvavedaḥ, nei Brāhmaṇa, nelle Upaniṣad, e nei Purāṇa.  

Nel Nāṭya Śāstra di Bharata Muni si trova una breve descrizione del “vansh” o “venu”, il che fa presupporre che già duemila anni fa, le tecniche musicali applicate al flauto, erano in uno stadio di sviluppo avanzato. Nel Saṅgīta Ratnākara di Śārṅgadeva (1175–1247), testo di musicologia del tredicesimo secolo, troviamo ampia descrizione del vanshi. L’autore induvidua quindici tipologie di flauto sulla base delle dimensioni, del numero di fori, dei metodi di realizzazione e dei vari materiali utilizzati, dal classico bambù, all’avorio, al sandalo, al rame, all’argento e all’oro, dando inoltre una descrizione dei vizi e delle virtu’ dei flautisti. Il fatto di essere stato l’unico aerofono ad assumere un certo status già dal periodo vedico, lo rende decisamente il più importante strumento a fiato in India.

Durante il regno dell’imperatore Abu'l-Fath Jalal-ud-din Muhammad Akbar (1542 - 1605), la musica ebbe un periodo di profonda crescita, tanto da essere ricordata come l’età dell’oro della musica classica indiana. Una lista compilata da Abul Fazal, detta Ain-i-Akbari, elenca tutti i cantanti e strumentisti di corte di quel periodo, ma sorprendentemente non viene citato neanche un flautista.

 

Il culto di Viṣṇu, in particolare la poesia mistica del periodo medievale legata a Kṛṣṇa, uno dei suoi avatāra piu’ popolari, abbonda di riferimenti letterari a questo strumento.  La poetica dell’Ashtha Chhap, che si stabilì in India durante il periodo dell’imperatore Abu'l-Fath Jalal-ud-din Muhammad Akbar, venne iniziata e diffusa da otto poeti mistici, i quali utilizzarono abbondantemente l’icona del bansuri in riferimento a Kṛṣṇa. Questo aspetto dell’assoluto che incarna l'ideale dell'amore divino, si esprime riempiendo ogni essere del suo fiato, così il flauto arriva a simboleggiare il cuore umano e il destino individuale non è altro che una delle tante melodie suonate da Bhagavān Puruṣottamaḥ. L’inseparabile associazione con questo aspetto del divino Kṛṣṇa, rendono il bansuri molto popolare, infatti questo strumento si può trovare raffigurato in innumerevoli dipinti e sculture su tutto il subcontinente indiano.

Nella musica indiana ci fu un revival di questo strumento agli inizi del ventesimo secolo, grazie allo sforzo del leggendario Pannalal Gosh, che restituì a questo strumento la fama perduta, attraverso un incredibile attività durata tutta la sua esistenza. Fu attraverso una sua personale ricerca riguardo dimensioni, materiali e tecniche di produzione che arrivò a presentare un flauto in grado di poter esprimere tutte le sfaccettature della musica classica dell’india settentrionale.

La lunghezza e lo spessore degli strumenti da lui brevettati erano impressionanti rispetto alle dimensioni classiche, proponendo inoltre un foro in più rispetto alla manifattura tradizionale, il quale aggiungeva un’ulteriore nota a disponibilità del flautista. Le dimensioni stesse delle fessure portarono alla possibilità microtonale essenziale per la musica indiana.

Con le modifiche apportate sullo strumento tradizionale, il maestro Pannala Gosh dovette apportare nuove tecniche di diteggiatura da utilizzare sia nei movimenti lenti che in quelli più veloci. La qualità timbrica divenne eccezionalmente raffinata soprattutto nell’ottava più bassa, ottenendo un suono più morbido e delicato. La sua costante sete sperimentale lo portò inoltre a brevettare un flauto ancora più lungo, con solo quattro fori da utilizzare per i settori più gravi della scala.

Molti flautisti a lui contemporanei sperimentarono questo nuovo modello di flauto, ognuno apportando leggere modifiche connesse con le necessità ed i vari limiti individuali. Fu nella seconda generazione di flautisti che Raginath Seth aggiunse una novità: una chiavetta in bambù che ovviava ad una serie di ostacoli che rendevano molti Raga impraticabili. quest’ultimo, inoltre, riuscì ad unire lo stile strumentale tantrakari derivato dagli strumenti a corda con quello vocale detto gayaki.

Hari Prasad Chaurasia, attraverso la perfezione della diteggiatura e la maestosità della produzione sonora è riuscito a portare questo strumento ad una fama internazionale, dando alle generazioni a venire uno nuovo stimolo creativo.

 

Nel sistema settentrionale ricordiamo inoltre i nomi di:

 

  • Devendra Murdeshwar

  • Vijay Raghava Rao

  • Nityanand Haldipur

  • Ronu Majumdar

  • Rajendra Prasanna

  • Harsh Vardhan

  • Rupak Kulkarni

 

Nel sistema carnatico ricordiamo:

 

  • Sarabha Sastri

  • Palladam Sanjeeva Rao

  • T.R. Mahalingam

  • N. Ramani,

  • G.S. Srikrishnan

  • T. Vishwanathan

Vuoi Imparare a suonare il Bansuri?

IMPARA LE TECNICHE PRINCIPALI DELLA MUSICA INDIANA CON UN METODO SEMPLICE E PERSONALIZZATO!

Le mie lezioni di musica online sono il modo perfetto sia per imparare a cantare, o migliorare le tecniche vocali già acquisite, oppure per cominciare a  suonare il tuo strumento preferito o progredire nel tuo percorso musicale attraverso un metodo di insegnamento alternativo alla didattica occidentale. 

lezione gratuita.jpg

FREE

Inizia il tuo viaggio musicale con una lezione di musica gratuita introduttiva di un ora senza impegni

pacchetto di 10 ore di lezione.jpg

199

Acquisisci competenze di base con il pacchetto di lezioni di musica di 10 ore

+1 ora Gratis

16 ore di lezione.png

349

20 ore di lezioni di musica avanzate per migliorare le tue abilità e apprendere nuove tecniche.

L'obiettivo dei miei corsi di musica classica indiana è insegnarti le basi di questa meravigliosa forma d'arte. Imparerai a conoscere i vari Raga, o scale modali, i Tala o cicli ritmici, e le tecniche vocali e strumentali utilizzate per l'improvvisazione nella musica classica indiana.

Cosa rende distintivo il mio approccio all'insegnamento del Bansuri?

Il mio sistema di insegnamento è ovviamente unico e differente dagli altri e penso che imparare la musica seguendo l'approccio tradizionale indiano, sia il metodo più efficace a prescindere dal genere: pop, jazz, world fusion, elettronica, qualsiasi sia lo stile musicale che ti interessa, ti garantisco che grazie alla prospettiva indiana, avrai una marcia in più rispetto a tutti gli altri musicisti. 

Cosa imparerai?

Durante le mie lezioni utilizzo una varietà di tecniche ed esercizi per imparare ad improvvisare e comporre. Ciò che imparerai nei miei corsi di musica classica indiana si baserà sui concetti di scala modale e ciclo ritmico, ovvero Raga e Tala. Apprenderai inoltre le tecniche vocali e strumentali che pur basandosi sulla teoria musicale indiana, trovano applicazione anche al sistema musicale occidentale.

A chi sono rivolti i miei corsi?

I miei corsi sono rivolti in primis a tutti coloro che vogliono imparare a suonare la musica classica indiana e per iniziare non sono necessarie conoscenze o esperienze precedenti. Mi rivolgo inoltre a tutti i musicisti di tutti i livelli, principianti, intermedi e avanzati, proponendo del materiale di studio diverso dai soliti standard occidentali. 

Non vedo l'ora di conoscerti

la prima lezione è gratuita!

bottom of page