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Strumenti Musicali dell'India

Dukkad

Uno dei piu’ antichi e diffusi strumenti percussivi sono i timpani, con corpo a forma conica, la cui pelle viene spesso percossa con dei battenti modellati a volte in forma arcuata e a volte semplicemente dritti, con la testa a punta o nocchieruto.

Il dukkad o anche khurdak, legato alla tradizione popolare, nella maggior parte dei casi viene suonato  con i palmi o con le dita, ma a volte vengono utilizzati appunto dei battenti.

 

I materiali

I materiali utilizzati per la costruzioni di queste percussioni sono il legno, dei metalli o la terracotta. E’ composto da due pezzi il jhil, dal suono grave tenuto solitamente a destra ed il banya  o anche duggi, dal suono piu’ acuto tenuto a sinistra

 

Cenni storici

La forma archetipa ovoidale in terracotta proviene sicuramente dalla lavorazione del vaso, come la si puo’ ritrovare ancora oggi in percussioni come il dundubhi, menzionato anche nei Veda, il dhaunsa, il nisan o il bheri, assumendo successivamente una forma emisferica con l’introduzione della lavorazione dei metalli.

La forma piu’ antica prevedeva una buca nel terreno e la pelle intera di una vacca tirata con i peli e la coda intatta che veniva utilizzata come battente. La terra venne poi sostitutita da un corpo in terracotta, rendendo cosi lo strumento trasportabile e durevole.

Nel medioevo queste percussioni che apparivano sempre in coppia, assunsero il nome persiano naqqara o nagara, delle quali una piu’ piccola con tonalita’ piu’ acuta e l’altra piu’ grossa con tonalita’ piu’ grave, assumendo rispettivamente il ruolo femminile e il ruolo maschile. Possiamo trovare questa tipologia di perscussioni, legate principalmente alla tradizione popolare in molte zone orientali e mediorientali, le cui dimensioni variano sino a raggiungere dimensioni ciclopiche.

In India

Una versione molto diffusa nell’India settentrionale e’ appunto il dukkad utilizzato spesso per accompagnare lo shannai durante varie funzioni e cerimonie della comunita’, tra cui i matrimoni. Anche qui vi e’ una disputa sull’origine di questa accoppiata, secondo alcuni autoctona seconda altri di derivazione persiana. Il bheri come il dundubhi sono percussioni utilizzate nelle forze armate e tradizionalmente la perdita di questi strumenti significava la sconfitta. Ancora oggi possiamo trovare questi strumenti all’interno dei templi, fatti spesso in ottone o bronzo e possono assumere dimensioni veramente notevoli.

Durante il periodo del regno di Akbar i naqqara venivano suonati nelle prime ore del mattino per segnalare l’arrivo dell’alba e essendo l’imperatore stesso appassionati di queste percussioni, queste trovarono larga diffusione, tanto che in Uttar Pradesh ancora oggi esistono percussionisti in grado di suonare un intera notte da solisti.

I tabla devono molto al reportorio sviluppato su queste percussioni. Una volta che lo shannai assunse un certo rilievo all’interno delle corti il naqqara venne sostituito dal dukkad, molto simile ma suonato per mezzo delle dita a differenza del primo che richiedeva l’uso di un battente. Anche se alcuni suonatori di shannai  vengono accompagnati a volte dai tabla, tradizionalmente viene preferito il dukkad.

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