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Javārī-Joyārī

Questo termine deriva dal sanscrito 'Jivā' che significa 'anima'. In alcuni cordofoni della tradizione indostana la superficie del ponte, che poggia sul piano armonico o Tablī, è chiamata Joyārī o anche Javārī.

I pontecelli sono  fatti a volte di corno, o di osso, o di legno o di metallo. Le corde poggiano su questa superficie arcuata, formando così un angolo il quale caratterizzerà l'espressione degli armonici naturali, ne prolungherà la durata della vibrazione ed influenzerà il timbro e la qualità sonora dello strumento.

La tecnica di pulizia di questa superficie, la quale si danneggia per lo stress a cui viene sottoposta dalle corde e per la morbidezza del materiale in sé, è un virtuosismo dei liutai.

Anche per quanto riguarda i costruttori di strumenti musicali si può parlare di lignaggio, ma purtroppo certe abilità e certe finezze muoiono con la figura dell'artigiano stesso.

La pulizia del Javārī è detta ' Javārī Sāf Karṇā'. Si dice che quando un cantante emetta una nota ricca di armonici, in questo vi sia il Javārī.

In ambiti esoterici, paragonando il corpo umano con il corpo dello strumento, il Javārī corrisponde alla Kundalinī, centro dal quale scaturisce la voce.

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