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Strumenti Musicali dell'India

Khol

Cenni storici

Il khol e’ la percussione piu’ utilizzata nella regione nord orientale dell’India, legato spesso al culto vaishnava del Bengala e dell’Assam, viene spesso chiamato anche mridang  poiche’ il copro e’ fatto di terracotta (mrit significa argilla). L’introduzione di questo strumento e’ legata al santo e poeta mistico Sri Chaitanya Mahaprabhu, iniziatore nel quindicesimo secolo del movimento devozionale bengalese, per questo ci si riferisce a questo strumento con il titolo onorifico “Sri”: Signore. Questa percussione assume una forma a barile assimetrica e sembra rispecchiare esattamente le caratteristiche del gopuchha, descritto da Bharat nel Natya Shastra.

 

Il corpo

L’estremita’ destra monta una pelle con un diametro che varia dai 7,5 cm ai 12,5 cm produce un suono di tonalita’ piu’ alta e con un timbro metallico, mentre sulla circonferenza sinistra si ha una pelle con un diametro che varia dai 13,5 cm ai 17,5 cm con un suono decisamente piu’ grave, tanto da ottenere una relazione di ottava tra le due membrane.

Il corpo, colorato di rosso o di arancione, viene modellato utilizzando esclusivamente l’argilla presente sulle sponde del Gange il fiume sacro per eccellenza.

 

Le pelli

Anche qui viene utilizzata la tecnica della doppia pelle, con quella esterna tagliata ad anello e quella interna che funge da superfice percussiva e le due membrane sono messe in tensione tra di loro con una bretella di cuoio o di cotone che viene fatta passare su trendadue, da una membrana all’altra.

Il sihay  viene impastato con fango, farina di riso e una polvere minerale per la membrana destra,mentre viene utilizzato fango e farina di riso, colorato di rosso per il sihay della membrana sinistra.

Questo strumento non puo’ essere intonato a volonta’ del percussionista, sia per la fragilita’ del corpo, che mal sopporterebbe delle martellate, sia per l’assenza di blocchi di legno sotto le brettelle, i quali anch’essi tenderebbero a far cedere la terracotta. Un panno inumidito viene a volte utilizzato per abbassare la tonalita’ della pelle.

 

Il piccolo villaggio di Navdeep nel West Bengal e’ considerato il centro di costruzione per eccellenza, e ne vengono cotruito ti ogni tipo e dimensione.

Spesso viene utilizzato come strumento peripatetico, molto diffuso per la Rabindra Sangeet, composizioni basate sui raga del premio nobel Rabindra Nath Tagore e per tutta la musica mistico-popolare benagalese.

La mnemonica di questo strumento e’ in parte descritta anche nel SangitaRatnakara di Sarnagadeva, ad oggi troviamo due stili percussivi, uno che utilizza i palmi delle mani con le dita serrate e l’altro detto chukti-vadya che utilizza indice e medio per la mebrana destra e la mano chiusa a coppetta per la membrana sinistra.

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