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Laya

L'esecuzione del ritmo dipende sempre ed esclusivamente dal tempo, detto laya, e calcolabile in bpm (battiti per minuto), che non e' altro che il metro o la pulsazione presenta nella musica. Durante la fase dove e' presente un accompagnamento la pulsazione si manifesta in maniera esplicita, ma anche durante l'Alap bisogna seguire le regole strutturali del tempo.

Nella musica classica indiana ci sono principalmente tre velocita' di tempo:

1. Vilambit o tempo lento 30/60 bpm

2. Madhya o tempo medio 60/120 bpm

3. Drut o tempo veloce 120/240 bpm

Le varie composizioni hanno un Laya determinato, esprimerle in un tempo troppo accellerato o troppo lento le renderebbe inapropriate.

Secondo il Saṁgītaratnākara l'intervallo tra due battiti o Mātrā è denominato Laya, o meglio un periodo che intercorre tra due battiti successivi. Quando quest'intervallo sarà di breve durata il ritmo sarà più veloce, se al contrario questo periodo presente tra due battiti sarà di durata maggiore, avremmo un ritmo più lento.

Il tempo medio è considerato come unità di riferimento, i tempi veloci e lenti sono relativi a quest'ultimo. Se un Mātrā è esteso al doppio della sua durata verrà chiamato 'Guru', se triplicato verrà chiamato 'Pluta'. Nelle considerazioni contemporanee il Laya viene classificato sotto sette categorie:

(1) Vilambit

(2) Madhya o Barābar

(3) Āḍi

(4) Kuāḍi

(5) Perāḍi

(6) Barāḍi

(7)Suluph

 

Sia per i cantanti che per gli strumentisti, nel caso in cui si vogliano esporre dei Layakārī, sarebbe meglio che l'accompagnatore mantenga un Laya regolare, affinché i primi possano agilmente improvvisare su una qualsiasi variazione ritmica.  Al contrario se il concerto è dedicato alle percussioni sarà lo strumentista a dover mantenere un tempo regolare.

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