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OMॐAUM

"Lo scopo finale indicato da tutti i Veda,  a cui tutte le austerità mirano e cio' che viene desiderato da colui che pratica è Om. Questa sillaba Om è Brahman, Dio. Chiunque conosce questa sillaba ottiene tutto quello che vuole. Om è il miglior supporto, il più alto sostegno."
~ Katha Upanishad I

 

AUM e’ il Mantra per eccellenza. E’ un suono mistico sanscrito, sacro e potente utilizzato nell'induismo, nel sikhismo, nel buddismo e nel giainismo.

Secondo Rene’ Guenon anche nell’Alpha e Omega cristiano si ritrova la stessa funzione.

 

AUM si trova nella maggior parte dei testi indù, la chiave di apertura al sacro, intonato all'inizio e alla fine di una lettura dei Veda o prima di qualsiasi sacrificio, abluzione o mantra. Viene utilizzato per l'invocazione a Dio come un invito ad accettare il sacrificio.

La Mandukya Upanishad è interamente dedicato alla spiegazione della sillaba. 


   Om! O Dei,  fate sì che possiamo ascoltare con le nostre orecchie ciò che è di buon auspicio; che possiamo vedere con i nostri occhi ciò che è di buon auspicio; che possiamo noi, mentre offriamo la nostra lode agli Dei con i nostri corpi forti, godiamoci la vita che gli Dei sono lieti di concederci. Possa Indra di grande fama essere ben disposto verso di noi; Che Pusha l'onnisciente sia propizio; possa Garuda, il conquistatore delle miserie, essere ben contento di noi; possa Brihaspati concederci ogni prosperità. Om! Shanti! Shanti! Shanti!

   1. Tutto questo è la lettera Om. Una vivida spiegazione di ciò che è. Tutto ciò che è passato, presente e futuro è solo Om. Qualunque cosa che trascenda anche i tre periodi di tempo è Om.
   2. Tutto questo è certamente Brahman. Questo Sé è Brahman. Questo Sé, come tale, è composto da quattro quarti.
   3. Il Sé nello stato di veglia e chiamato Vaisvanara che, posseduto dalla coscienza dell'esterno, ha sette arti e diciannove bocche, gode degli oggetti grossolani, è il primo quarto.
   4. Il Sé nello stato di sogno e chiamato Taijasa che, posseduto dalla coscienza dell'interno, ha sette arti e diciannove bocche, gode degli oggetti sottili, è il secondo quarto.
   5. Dove il dormiente non desidera il godimento e non vede alcun sogno, quello stato è un sonno profondo. Il Sé nello stato di sonno profondo e chiamato Prajna, in cui tutto è unificato, che è denso di coscienza, che è pieno di beatitudine, che è certamente il goditore della felicità, e che è la porta della conoscenza dei due precedenti stati, è il terzo quarto.
   6. Questo è il Signore di tutti; questo è onnisciente; questo è all'interno di tutto; questo è la fonte e l'origine e la dissoluzione di tutti gli esseri.
   7. Il Quarto è ciò che non è conscio del mondo interno, né conscio del mondo esterno, né conscio di entrambi i mondi, né denso di coscienza, né semplice coscienza, né incoscienza, che è invisibile, senza azione, incomprensibile, inafferrabile, impensabile, indescrivibile, la cui prova consiste nell'identità del Sé in tutti gli stati, in cui tutti i fenomeni arrivano a una cessazione, e che è immutabile, di buon auspicio e non duale. Questo è il Sé; questo deve essere conosciuto
   8. Quello stesso Sé, dal punto di vista della sillaba, è Om, e visto dal punto di vista delle lettere, i quarti sono le lettere, e le lettere sono i quarti. Le lettere sono A, U e M.
   9. Vaisvanara nello stato di veglia è la prima lettera A, a causa della sua onnipresenza. Colui che conosce in tal modo realizza veramente tutti i desideri e diventa il Primo.
   10. Taijasa nel sogno è U, la seconda lettera di Om, a causa della somiglianza dell'eccellenza o della posizione intermedia. Colui che conosce progredisce così in verità i limiti della sua conoscenza e diventa uguale a tutti e nessuno che non sia un conoscitore di Brahman nasce nella sua famiglia.
   11. Prajna nello stato di sonno profondo è M, la terza lettera di Om, a causa del suo essere la misura o l'entità in cui tutti vengono assorbiti. Colui che conosce ciò, quindi, misura tutto e assorbe tutto.
   12. Ciò che è privo di lettere è il quarto, oltre l'apprensione attraverso mezzi ordinari, la cessazione del mondo fenomenico, il favorito e il non duale. Quindi Om è certamente il Sé. Colui che conosce entra così nel Sé dal Sé.
   

Om! O Dei, che possiamo ascoltare con le nostre orecchie ciò che è di buon auspicio; che possiamo vedere con i nostri occhi ciò che è di buon auspicio; che possiamo noi, mentre offriamo la nostra lode agli Dei con i nostri corpi forti, godiamoci la vita che gli Dei sono lieti di concederci. Possa Indra di grande fama essere ben disposto verso di noi; Che Pusha l'onnisciente sia propizio; Possa Garuda, il conquistatore delle miserie, essere ben contento di noi; Possa Brihaspati concederci ogni prosperità. Om! Shanti! Shanti! Shanti!

 

La sillaba è composta da tre fonemi che simboleggiano l'inizio, il mantenimento, e la dissoluzione dell'universo. Aum viene cosi associato direttamente alla trimurthi Brahma, Vishnu e Maheswara.

 

Il mantra è indicato come oggetto di profonda meditazione religiosa, con la più alta efficacia spirituale. E' connesso al sesto chakra, dorato e luminescente.

Akara forma materiale, l’elemento terra, la natura degli oggetti.

 

Ukara l’informe o  come l'acqua, l'aria e il fuoco.

Mkara né forma materiale né senza forma, che comunque continua ad esistere come l’energia dell'Universo.

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