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Strumenti Musicali dell'India

Pakhawaj

Il Mridang veniva indicato anche come muraj e successivamente, attorno al tredicesimo secolo prese il nome di maddalam. Con l’influenza persiana, dopo il quindicesimo secolo, prese il nome di Pakahwaj. Secondo alcuni questo nome e ‘ la distorsione di due termini pakshe vadya, oppure dal persiano “pakh awaz” che significa dal suono tenue. Il pakahwaj divenne la percussione principale nel sistema settentrionale, mentre il mridangam assunse centralita’ nel sistema meridionale. Anche se il termine mridang venne utilizzato sia in trattati che in poesia per indicare questa percussione, ad oggi il nome pakahwaj e’ quello piu’ comunemente utilizzato. Sino al diciannovesimo secolo rimase la percussione principe che accompagnava lo stile dhrupad, sia nel canto che nella musica strumentale, con la vina, il rabab, il sursingar, il surbahar, etc. Con la “caduta” dello stile dhrupad, avvenuta  a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo questa percussione ha perso i suoi seguaci, lasciando ampio spazio ai Tabla.

Lo stile

Lo stile marziale di questa percussione si esprime con l’utilizzo frequente di colpi battuti a mano aperta, contrapponendosi allo stile piu frizzante dei Tabla basato sulla percussione delle dita. Questo strumento trovava largo utilizzo all’interno dei templi e divenne parte integrante del culto del dio Vishnu, tanto da far diventare i templi delle vere e proprie scuole di musica. Naturalmente la vastita’ dell’India ha portato alla nascita di diversi stili o gharana, che rendono distinguibili e diversamente apprezzabili i vari percussionisti contemporanei. 

 

La costruzione

Il corpo di questo strumento a fusto presenta una convessita’ irregolare nella parte sinistra, ha una lunghezza che varia dai 60 cm sino ad oltre 75 cm e la bombatura centrale ha una circonferenza di circa 90 cm. L’intero corpo e’ ottenuto da un solo pezzo di legno e tra le qualita’ utilizzate possiamo trovare il Dalbergia sissoo, Acacia catechu, Pterocarpus santalinus, Pterocarpus marsupium etc. La pelle che viene montata sull’estremita destra risulta piu piccola rispetto a quella sinistra, con una circonferenza di che varia tra i 16 cm ed i 20 cm e produce le tonalita’ piu alte ed e’ quella che viene intonata, rispettando il bordone di riferimento.  La membrana sinistra ha una circonferenza di circa 25 cm. A prescindere questi dati risultano relativi alle dimensioni dello strumento e alla tonalita’ desiderata o necessaria al percussionista.  La pelle, detta pudi viene costruita su due membrane, dove quella interna e’ completa e quella esterna funge da anello esterno. Le due facce vengono tenute da un intreccio forato detto gajra all’interno dei quali fori viene passata una cinghia di cuoio detta ghat  o anche ghar. Per questa lavorazione vengono utilizzate due tipi di pelli: una di origine caprina per la membrana ed una di origina bovina, in particolare di bufalo, per le bretelle.

L'accordatura ed il fine tuning

L’accordatura viene coadiuvata da otto cilindri di legno che vengono sitemati sotto le cinghie e posizionati a seconda della tensione necessaria all’intonazione. Come si usa per i Tabla, , si applica un impasto di farina di riso e polvere minerale, a forma circolare detto sihay. A differnza dei Tabla, questa operazione  si utilizza solo sulla superfice con la tonalita’ piu’ alta, mentre sulla mebrana dedicata ai suoni gravi si applica di volta in volta un impasto di acqua e farina di grano od orzo, la quale viene preparata ed applicata dallo stesso percussionista e rimossa immediatamente dopo l’utilizzo dello strumento. La relazione tra le due tonalita’ potra’ risultare come rapporto di quarta, di quinta o di terza. L’applicazione del sihay e’ una particolarita’ delle percussioni indiane, che dona una timbrica esclusiva a queste percussioni e ne influenza l’intonazione. Naturalmente sono tanti i segreti di un buon costruttore, ma quello del Sihay e’ una finezza che spesso fa la differenza tra le varie case di produzione.

 

Sul palco

Il musicista siede tenendo le gambe incrociate e suona utilizzando i palmi e le dita. Questo strumento viene utilizzato principalmente  per l’accompagnamento nello stile dhrupad, ma viene presentato volentieri anche come strumento solista o come accompagnamento nella danza kathak.  Alcuni nomi tra i grandi perfromer sono: Purushottam Das(Nathdwara), Ayodhya Prasad (Rampur), Pagaldas (Ayodhya), Raja Chhatrapati Singh (Bijana), Lala Keval Kishan, Makkan Pkhavaji, Ambadas Agle (Indore), Totaram Sharma (Mathura), Ramashish Pathak (Amta), Dalchand Sharma (New Delhi), Devakinandan Goswami (Indore), Rajilal Sharma (Lucknow), Srikanth Mishra (Benares) e Mohan Shyam Sharma (Vrindavan). Tra i vari luoghi di produzione le citta’ di Benares, Rampur e New Delhi vengono considerate le migliori. La piccola citta’ di Amroha in Uttar Pradesh e’ particolarmente famosa per i corpi, mentre delle buone pelli vengono prodotte a Mumbai, Pune e Hyderabad.

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