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Raga

Nella descrizione di un Rāga sono di fondamentale importanza i seguenti aspetti:

1.      Il nome

2.      L'Āroha e l'Avaroha

3.      Il  Ṭhāṭa

4.     Il Laya, indicando se questo sia un tempo di natura lento, intermedio             veloce

5.      Se il valore estetico verra' espresso nel  Purvāṁga e o nell'Uttaraṁga

6.      La  Vādī detta anche Aṁśa

7.      Il Graha, con nota iniziale e nota conclusiva

8.      La sezione della scala che deve prevalere

9.      La Jāti indicando se essa sia Sampūrṇa Ṣāḍava Auḍuva

10.   La classificazione secondo i criteri di Ṥuddha, Sālaṅka o Chāyālaga,              Saṁkīrṇa

11.  Il Calana, ovvero la progressione, indicando che essa sia Ṥuddha, vale a      dirsi regolare o diritta, oppure Vakra o anche storta o irregolare

12.  Momento d'esposizione, indicando la stagione o l'orario a seconda dei           casi

13. Il Pakaḍa, vale a dirsi quel breve fraseggio utile a riconoscere                    nell'immediato il Rāga

 'Rañjayati Iti Rāgah'.

Secondo il Saṁgītaratnākara questo termine trova due accezioni:

(1) il suono prodotto attraverso le Svara, quindi le note, i Varṇa, un grappolo di note dal quale la mente delle persone è attratta è da definirsi Rāga.

 

(2) il suono prodotto attraverso le Svara e i Varṇa, che attrae la mente delle persone è da definirsi Rāga.

Naturalmente questo tipo di indicazioni non porta a nessuna consclusione, anzi, ci si trova di fronte ad una tale generalizzazione che anche la musica eurocolta potrebbe rientrare sotto la categoria Rāga.

Si potrebbe dire che la "giustapposizione" di note, in conformità a certe particolari regole, che servono a stimolare nell'ascoltatore un godimento estetico percettivo si può definire Rāga. La giustapposizione si differenzia da qualsiasi concetto relativo all'armonia compositiva, sia per lo spirito improvvisativo della musica oggetto dello studio in questione, sia per lo spirito solistico e la totale assenza di accordi. Inoltre non tutte le composizioni melodiche sono dei Rāga. Di fatto per poter produrre una melodia e definirla Rāga, questa dovrà per forze di cose seguire tutte quelle regole che portino l'ascoltatore ad identificare un particolare Rāga e non scambiarlo per altri, tranne nel caso in cui lo stesso musicista intenzionalmente voglia dare un accenno, una sfumatura di colore di un altro Rāga.

Anche se nella cultura musicale mondiale esistono e sono esistiti sistemi melodici e/o modali, quella Indiana è unica nel suo genere. Utilizzando le varie regole di composizione, giustapposizione e interrelazione tra note sono stati creati innumerevoli Rāga, cosa che ancora oggi accade. Le regole sono precise e la conoscenza profonda di queste distingue tra loro i vari maestri e musicisti.

I dieci Ṭhāṭa

I Ṭhāṭa sono dieci, per alcuni dodici, Sampūrṇa per natura, ma questa concezione è solo un enumerazione, un sequenza naturale di note, un astrazione in voga solo dal 1930, più per necessità musicologiche occidentali che per utilità 'interne'. Questo non ha né Āroha né Avaroha. Da ogni Ṭhāṭa si possono poi formare vari Rāga e omettendo una o due note, o imponendo dei movimenti sulle note, dette poi Vikṛta Svara, se ne creano altri ancora.

Le Jāti

In passato il sistema musicale indostano si basava sul sistema delle Jāti o anche sul sistema Rāga-Rāginī, ma quest'ultimo non può essere supportato da alcuna logica e quindi escluso da ogni studio scientifico. In generale vi sono tre gruppi di Rāga, dove la classificazione è basata sul numero di note utilizzate:

(1) Sampūrṇa ovvero eptatonico, che utilizza sette note

(2) Ṣāḍava ovvero esatonico, che utilizza sei note

(3) Auḍuva o anche Auḍava ovvero pentatonico, che utilizza cinque note

Attraverso l'intersezione di questi tre gruppi si ottengono nove gruppi (vedi Jāti).

 

La purezza del Raga

Un altro modo per classificare i Rāga vede la distinzione tra:

(1) Ṥuddha o puro

(2)Sālaṅka o Chāyālaga, dove vi è la mistura di due Rāga

(3)Saṁkīrṇa dove vi è la mistura di più di due Rāga

 

Le classificazioni di Pt.Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe

Secondo le ricerche di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe le regole da seguire per poter classificare un Rāga sono le seguenti:

1. Classificazione attraverso il numero di note utilizzate che possono essere sette, sei o cinque.

2. L'utilizzo di almeno cinque note indispensabile per poter definire una qualsiasi melodia Rāga. L'eccezione alla regola è il Rāga Mālaśrī che utilizza solo quattro note.

3. Nessun  Rāga può tralasciare contemporaneamente M e P.

4. Nessuna nota può essere utilizzata sia nella forma Ṥuddha che in quella Vikṛta. L'eccezione alla regola è il Rāga Lalita che utilizza  Ṥuddha e Tīvra M.

5. Bilāvala Ṭhāṭa, nel sistema settentrionale è da prendersi come scala diatonica maggiore o scala  Ṥuddha, pura.

6. In generale nel sistema indostano vi sono tre categorie

  • Rāga che utilizzano Ṥuddha R e  Ṥuddha D

  • Rāga che utilizzano Komala R e  Komala D

  • Rāga che utilizzano Komala G e  Komala N

7. In ogni Rāga dev'essere presente una Vādī che sarà evidenziata nell'utilizzo.

8.  Ogni Rāga verrà aggettivato come Purvāṁga o Uttaraṁga in base alla posizione della Vādī

9. Il momento della giornata o dell'anno in cui viene esposto un determinato Rāga è basato su ragioni psicologiche

10. Nel determinare il momento d'esposizione la natura del Ma (Shuddha o Tīvra) è fondamentale

11. I Rāga dell'alba e quelli crepuscolari vengono detti Sandhiprakāśa, ossia la manifestazione della transizione tra il giorno e la notte, e solitamente sono quelli che utilizzano Komala Re e  Komala Dha

12. Solitamente i Rāga che utilizzano Komala Ga e  Komala Ni vengono esposti attorno a mezzogiorno e attorno alla mezzanotte

13. I Rāga che utilizzano Ṥuddha Re, Ga, Dha e Ni, vengono esposti immediatamente dopo i Sandhiprakāśa Rāga

14. Un  Rāga della sera può tranquillamente trasformarsi in un  Rāga del mattino se la sua Vādī viene trasportata dal tetracordo inferiore o Purvāṁga, a quello superiore o Uttaraṁga

15.  La Vivādī Svara viene utilizzata in base alle capacità del musicista

16. I Purvāṁga Rāga esprimono la loro bellezza nell'Āroha, mentre gli Uttaraṁga Rāga la esprimono nell'Avaroha

17. I Rāga che vengono espressi prima dei Sandhiprakāśa Rāga prolungano la durata e l'uso delle note Sa, Ma e Pa, dove solitamente una di queste prende anche il ruolo di Vādī

18. Vi è libertà d'azione nel mischiare fra loro vari Rāga nel sistema Indostano, mentre è totalmente impensabile nel sistema Carnatico.

 

 Goṣṭī, gruppo d'appartenenza

Due Rāga dello stesso Ṭhāṭa non per forza di cose appartengono allo stesso gruppo o Goṣṭī, il quale si riferisce più alla natura sentimentale del Rāga che alla presenza delle stesse note.

I seguenti sono da considerarsi come Rāga principali o di base:

  •   Kānhaḍā

  •   Mālakauśa 

  •   Kāfī

  •   Malaśrī 

  •   Kāmoda 

  •   Megha 

  •   Khamāj

  •   Lalita 

  •   Gauḍa Sāraṅga 

  •   Ṥaṅkarā 

  •   Naṭa  

  •   Ṥuddha Kalyāṇa

  •   Vṛndāvanīsāraṅga

  •   Ṥuddha Malhāra 

  •   Bilāvala  

  •   Śrī 

  •   Bihāga 

  •   Sindhu 

  •   Bhairava 

  •   Hindola

Il momento ideale per l'esecuzione

Oltre questa vi è una altra possibilità di classificazione, determinata dal momento d'esecuzione del Rāga, a seconda della stagione o Ṛtu, o fascia oraria del giorno:

(1) Alba

(2) prima mattina

(3) tarda mattinata

(4) primo pomeriggio

(5) tramonto

(6) sera

(7) notte

(8) tarda notte

 I momenti della giornata

A seguire un elenco di Rāga ordinati secondo l'orario della giornata, così come viene accettata dalla Seniyā Gharāna e da buona parte dell'ambiente musicologico:

  • 4:00-5:30 Vasanta, Paraja, Sohanī, Lalita, Pañcama, Bhāṭiyāra, Vibhāsa, Bhākāra

  •  5:30-7:00 Megharañjanī,Vibhāsa, Jogiyā, Kālīṁgaḍā, Prabhāta, Rāmakalī, Guṅakalī o  Guṅakarī, Bhairava

  •  7:00-10:00 Hindola, Malaśrī, Gauḍasāraṅga 

  • 10:00-11:30 Āsāvarī, Bhairavī, Toḍī, Jaunapurī, Kaṭa,Deśī 

  • 11:30-13:00 Sūhā, Sughrāī, Devaśāśkha, Sāraṅga 

  •  13:00-16:00 Haṁsakiṁkiṇī, Paṭamañjarī, Pradīpikā, Dhāni, Bhīmapalāśrī, Dhanāśrī, Pīlū, Multāni 

  • 16:00-17:30 Pūravī, Puriyā, Dhanāśrī, Jayaśrī, Revā, Śrī, Triveṇī, Taṁka, Mālavī, Gaurī 

  •  17:30-19:00 Puriyā, Māravā, Jayet, Mālīgaurā, Sājagiri, Varāṭī 

  • 19:00-22:00 Yamana, Bhūpālī, Ṥuddha, Kalyāṇa, Jayet Kalyāṇa, Candrakānta, Hamīra, Kāmoda, Syāma, Chāyānaṭa, Bihāga, Hemakalyāṇa, Naṭa, Maluhā, Ṥaṅkarā, Durgā, Māṁḍ, Pahāḍī 

  • 22:00-23:30 Khamāj, Jhiṁjhoṭī, Tilaṁga, Khambāvatī, Durgā, Rāgeśrī, Gārā, Suraṭha, Deśa, Tilaka Kāmoda, Jayajayantī 

  • 23:30-01:00 Kāfī, Saindhavī, Sindhūrā, Bāgeśrī, Bahār, Ṥahāna, Megha, Malhāra 

  •  01:00-04:00 Darbārīkānhaḍā, Aḍāṇā, Nāyakīkānhaḍā, Kauśika Kānhaḍā, Mālakauśa

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