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Strumenti Musicali dell'India

Saraswati Vina

Allyn Miner* indica la presenza di liuti lunghi nei bassorilievi dei templi indiani che apparvero nell'India del sud nel decimo secolo, nel periodo Chalukyan a Pattadakol e nel dodicesimo secolo a Chidambaram, ma la Saraswatī Vīṇā, con i suoi ventiquattro tasti, e il doppio risonatore, ha assunto la forma attuale grazie a Govind Dikshitar**(XVI-XVII), e avendo preso forma a Tanjavur o Tanjaur, viene spesso chiamata Tanjauri Vīṇā.

La Tanjauri Vīṇā, o Saraswatī Vīṇā, è molto diversa dalla Vīṇā del nord dell'India, almeno in apparenza. Infatti, la disposizione delle corde principali e dei cikārī, il numero di tasti, la postura e anche una serie di tecniche di produzione del suono rimangono le stesse. Prima che acquisisse la forma attuale, la Saraswatī Vīṇā subì dal quattordicesimo secolo in poi diverse fasi di modifica. In effetti si potrebbe affermare che la Kinnarī Vīṇā, è stata modificata in Rudra Vīṇā al nord e in Tanjauri Vīṇā nel sud. Secondo Dr. BC. Deva però l'attuale Saraswatī Vīṇā è una versione altamente evoluta e modificata di uno strumento popolare regionale del Kerala, chiamato nanduruni. Contrariamente a quanto accade per la musica hindustani del nord, nella tradizione meridionale la Vīṇā mantiene ancora la posizione di regina di tutti gli strumenti musicali e viene considerata lo strumento perfetto per riprodurre le varie tecniche di abbellimento della musica vocale. Nel corso delle generazioni sono emersi tre stili principali di Vīṇā:

  • Tanjavur

  • Mysore

  • Andhra

Per costruire la Saraswatī Vīṇā, viene usato il legno di jack fruit (Artocarpus heterophyllus). Quando tutte e tre le porzioni dello strumento vengono estratte dallo stesso ceppo di legno, si chiama ekanthā vīṇā. Il manico incavata termina sulla paletta che ospita le chiavette e che viene modellata nel volto di un drago chiamato vyali. Il ponte principale, detto khundiraj, sopra il quale passano quattro corde, è la parte più importante della Vīṇā. Si trova al centro del piano armonico, è fatto di legno e viene ricoperto nella parte superiore da una sottile lastra di ottone. Inoltre viene collegato lateralmente un ponte aggiuntivo ai cavalletti del ponte principale, sul quale passano tre corde con funzione ritmica e di bordone, chiamate talam. Le quattro corde principali passano attraverso il manico montata sul ponte superiore, chiamato meru, prima di entrare finalmente nei fori delle chiavette fissate sulla paletta. Poco prima del punto in cui termina il manico, viene inserito un risuonatore extra detto surakkai.

Sulil manico vengono fissati ventiquattro tasti con l'aiuto di cera d'api e polvere di carbone. I tasti sono fatti di bronzo e ottone, anche se oggi sono in uso anche tasti in acciaio inossidabile. Le corde vengono pizzicate o dalle unghie o tramite dei plettri metallici indossati sull'indice e sul medio della mano destra.

I principali costruttori di Saraswatī Vīṇā si trovano a Tanjaur, Mysore, Thiruvananthapuram e Vijayanagaram. Le Vīṇā meridionali, disponibili in tre dimensioni (piccola, media e grande), venivano decorate con motivi floreali e icone divine esaltate da inserti in avorio, oro e argento. Nelle Vīṇā fatte a Tanjaur e Thiruvananthapuram, il risonatore che viene fissato al di sotto della paletta è fatto di pasta di cellulosa e viene decorato con colori vivaci.

Ad oggi invece si stanno diffondendo dei corpi ibridi, in parte in vetroresina ed in parte in legno, abbassando i costi e i tempi di costruzione dello strumento.

Lo stile esecutivo detto Tanjavur è rappresentato principalmente dai maestri:

  • Vīṇā Dhanmmal

  • Karaikudi Brothers

  • Subbarama Iyer

  • Sambasiva lyer

  • Rajeshwari Padmanabhan

  • Ranganayaki Rajagopalan

  • S. Balachander

  • M.K. Kalyankrishna

 

Nella tradizione di Mysore i grandi suonatori di Vīṇā sono:

  • Seshanna Subhanna

  • Venkatagiriappa

  • Doreswamy Iyengar

  • M.K. S. Iyengar

  • R. Vishveshwaran

L'Andhra Pradesh ha anche prodotto molti rappresentanti eccezionali, tra cui:

  • Vīṇā Venkataramana Das di Vijayanagaram

  • Sangameshwara Shastri

  • Vasa Krishnamurthy

  • Manchala Jagannath Rao

  • Emani Shankar Shastri

 

 

 

* Allyn Miner, Sitar and Sarod in the 18th and 19th Centuries, Motilal Banarsidass, New Delhi, 1997.

** Govinda Dikshita era uno erudito, filosofo, statista e musicologo, che occupò cariche amministrative per la famiglia reale di Tanjavur, nel Tamil Nadu. Questi principi regnanti, detti Nayakas, arrivarono a regalare interi villaggi e appezzamenti di terra a più di 500 famiglie di musicisti, sostenendo così lo sviluppo di quest’arte. Govinda Dikshita è considerato uno dei teorici principali del periodo moderno della musica Carnatica e fu il padre di un altro pilastro della musicologia indiana, Veṅkaṭamakhin, noto per il suo Caturdaṇḍīprakāśikā, un trattato che ha costituito la base del sistema di classificazione dei Rāga detto Mēḷakarta utilizzato oggi nella musica Carnatica.

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