top of page

Storia della Musica Indiana

La storia dell'India e la storia della musica che si è sviluppata nel succedersi  delle civiltà che hanno popolato questa terra,viene suddiviso in tre periodi: Vedico, Moghul e Moderno (per non definirlo, come spesso si fa Periodo Britannico e Post-Coloniale).

Brahmino Hindu del periodo vedico che medita

Periodo Vedico.

L'origine della musica Indiana è stata descritta attraverso il mito, senza dare peso all'effettiva autenticità storica e spesso attribuendo al divino la responsabilità dell'esistenza di questa attività umana. Da un punto di vista occidentale è incaccettabile pensare che Dio abbia trasmesso questa conoscenza agli uomini, ma da un punto di vista esclusivamente dottrinale questa è l'unica verita'.  Brahma, Dio della creazione, insegnò a Shiva, Dio della trasformazione, il quale passò quest'arte a Saraswati, Dea della conoscenza, della musica e delle arti. A sua volta l'arte venne insegnata a Narad,  a cui si attribuisce l'invenzione della Veena, il quale insegnò quest'arte ai Gandharva (Cantanti Celesti), Kinnar (Strumentisti Celesti) e Apsara (Danzatrici Celesti). Infine i due famosi Rishi, Hanuman e Narada donarono queste conoscenze a tutta la terra. Alcuni attribuiscono al dio Shiva la paternità di cinque Raga: Bhairava, Hindol, Megh, Deepak e Shri, un sesto, Kaishik, viene attribuito a Parvati, compagna di Shiva. Ci sono teorie che semplificano questa tradizione dichiarando che tutta la musica si nata dalla sillaba sacra AUM (OM),  e questa è la più probabile di tutte. A prescindere da miti, leggende e dogmi religiosi, la filogenesi della musica Indiana, trova antiche radici nelle civiltà della valle dell'Indo .

Civiltà della valle dell'Indo (3200 a.C.)

Sulla base degli scavi realizzati dal Dipartimento di Archeologia dell'India della Civiltà della valle dell'Indo, questa viene considerata precedente alla Civiltà Vedica. Dagli scavi emersero  rappresentazioni di danzatrici e musicisti, in particolare negli scavi di Harappa e Mohanjodaro,  dando testimonianza della diffusione di tali attività intellettuali, probabilmente già di alto livello.

Periodo Vedico (2500 a.C.)

Tradizionalmente si fa coincidere il Periodo Vedico con l'ascesa al potere degli Ariani, popolazione proveniente probabilmente dall'Asia centrale, in India. Il periodo vedico a lasciato un impronta importantissima nella cultura indiana, in particolare attraverso la letteratura Vedica composta dal Rig Veda, Yajurva Veda, Sam Veda e Atharva Veda. Il Riga Veda è considerato il più antico e viene datato al 2500 a.C., ma queste datazioni lasciano il tempo che trovano, visto che la tradizione fu essenzialmente orale e quindi è impossibile stabilire una data d'inizio. Inoltre i Veda esistono da sempre, da prima della creazione.

 

La musica era molto popolare durante il periodo Vedico. L'esposizione vocale, strumentale o coreutica avevano già raggiunto alti livelli, la 'massa' si nutriva culturalmente. Probabilmente queste arti accompagnavano le ritualità della religiosità domestica e\o pubblica, come accade tutt'ora. Infatti bisogna riconoscere che queste arti sono rituali e non d'intrattenimento. La danza veniva praticata da entrambi i sessi.

Periodo Vedico

Classificazione degli strumenti musicali.

Gli strumenti venivano classificati nelle seguenti categorie:

 Tata Vadya o Cordofoni: Gli strumenti a corda che venivano suonati con arco, plettro o pizzicati con le dita. Si citano  Veena, Kand Veena, Karkari Veena.

 Avanaddha Vadya o Membranofoni: Sono strumenti che hanno una membrana tesa su un cilindro, il cui corpo può chiudersi o aprirsi a varia distanza dalla pelle in tensione. Questa stimolata per percussione diretta (con le mani o con le dita), indiretta (con battenti) e per strofinio, emette delle sonorità.Si citano Mridanga, Dol, Dholak 

Sushir Vadya o Aerofoni: Sono strumenti il cui suono viene stimolato dall'aria indotta dal musicista, Si citano Bansuri e Shennai.

 Ghan Vadya o Idiofoni: gli strumenti che producono il suono dalla vibrazione del corpo dello strumento stesso.Si citano Jhanj, Kartal, Kanjeera.

Gli artisti all'epoca tenevano uno stile di vita perfettamente casto e austero, erano pronti a sacrificare ogni cosa per la musica e venivano considerati membri d'elite. Ancora e così.

 Alcuni musicisti eruditi moderni affermano che la musica possa provenire direttamente dai Sama Veda, ma quest'ipotesi per alcuni è azzardata dato che non vi è nessuna stretta relazione tra la musica classica indiana e la musica prodotta nel periodo del Sama Veda, la quale si riferiva ad un sistema di tre toni: Udatta, tono alta,  Anudatta il suono grave, e Swarit, sulla quale natura si trovano divergenze d'opinione, considerando questo come tono a metà strada tra i primi due, o come tono di frequenza maggiore al Udatta, oppure con una frequenza inferiore ad Anudatta. 

Venne aggiunto un altromodo d'utilizzo di questi tre toni: Rig, Gatha e Saman.Il primo utilizzava una nota, il secondo ne sincronizzava due, il terzo tre. Oltre a questo vi era l'utilizzo di una scala a quattro toni chiamata Swantar. Più tardi venne la scala a sette toni chiamati in ordine discendente: Krishta, Pratham, Dwitiya, Tritiya, Chaturtha, Mandra e Ati Swara. Secondo il trattato di Panini Shiksha e Naradi Shiksha, Udatta conteneva Ni e Ga, rispettivamente settimo e terzo tono, Anudatta  conteneva Re e Dha, rispettivamente secondo e sesto tono, mentre Sa, Ma e Pa, rispettivamente tonica, quarto e quinto tono, erano contenute in Swarit. A prescindere il rapporto esatto dell'intervallo di frequenza tra i toni Udatta, Anudatta e Swarit non è ancora stato chiarito con certezza. Da qui nascono le incertezze sull'effetiva connessione tra la musica del periodo Vedico e quella contemporanea.

_5f23be2b-8681-48ea-bc25-f96471c5c36a.jpeg

Ramayana (1900 a.C.) e Mahabharata (1400 a.C.)

Questi due testi epici, così come ci vengono prensentati oggi appartengono ad una produzione letteraria postuma, del periodo dei Sutra, anche se il contenuto è di gran lunga precedente a quest'epoca, dove i Sutra, i testi epici e i libri delle leggi son da datare intorno all'800 a.C.

 

Nel Ramayana, viene menzionato Ravan come ottimo musicista e teorico della musica. Insieme ad una corte di musicisti, vengono menzionati strumenti musicali: Veena, Mridang, Dumdubhi e il Mudduk. Si narra che Lava e Kush, figli del principe Rama, ricevettero conscenza musicali nell'ashram del saggio Valmiki. La musica in questione è la Marg Sangeet. Nel Mahabarata si accenna alla teoria della consonanza tra note e si descrive la divinità Sri Krishna come grande esperto di bansuri (flauto) e Arjun, da lezione di musica ad Uttara figlia di Raja Virat.

_bd406a5c-f11d-4528-9928-49d1815ab528.jpeg

Panini(350 a.C.) 

Nella sua opera fa cenno all'attività sociale della musica, descrivendo strumenti e strumentisti, concerti vocali e coreutici. L'attività recreativa delle donne era il canto e la danza. Le note veniva già indicate con le loro iniziale come si usa ancora oggi: Sa, Re, Ga, Ma, Pa, Dha, Ni.

Periodo Magadha (500 a.C-322 a.C.) 

Durante il periodo in cui Bimbsar, Ajata Shatru e i re della dinastia Nand, regnarono in India, la musica, il canto e la danza erano arti diffuse sia tra gli uomini che tra le donne. 

Periodo Maurya (322 a.C.-185 a.C.)

 Chandra Gupta Maurya, Bindusar Shatru e Ashoka dominarono l'India. Il primo dei tre Chandra Gupta Maurya viene considerato grande amante della musica, sia da ascoltatore che da performer. Nei festival la musica, il canto e la danza erano molto diffusi, e si andava a diffondere anche il genere di musica folk o popolare. 

Periodo Kushan (78 a.C.-185 d.C.) 

 Kanishka viene menzionato come un grande sovrano di questo periodo, amante della musica e della letteratura, aprì la propria corte ai musicisti, tra i quali Ashwa Ghosh famoso, oltre che come musicista, anche come drammaturgo e filosofo. Produzione famosa è il Buddha Charitra, una raccolta di poemi cantabili, sia dalle donne che dagli uomini.

Natya Shastra di Bharat (III secolo d.C.)

Shri Bharat, figura più o meno epica, scrisse l'opera del Natya Shastra nel terzo secolo d.C., opera che descrive in maniera dettagliata le tre arti Natya, Nritta e Nritya. Vi è inoltre un'esposizione teorica di Shruti, Swara, Grama, Murchana e diciotto tipi di Jati (Jati Gayan). Teorizza per la prima volta la presenza di ventidue microtoni all'interno della scala naturale.

_1024d833-ff29-4712-a201-de977c389fe6.jpeg

Periodo Gupta (320 d.C.-495 d.C)

L'impero Gupta si sviluppa su due secoli, portando grosse rivoluzioni nell'ambito della musica, dove le capacità vocali, strumentali e coreutiche raggiunsero il climax. Tutti i regnanti di questo periodo vengono ricordati come grandi amanti della musica, e tutta la teoria del Raga venne introdotta in questo periodo. Questo viene ricordato anche come l'età dell'oro della musica Indiana.

Samundra Gupta(335 d.C.- 375 d.C.)

 Samundra Gupta è uno dei primi della dinastia sopra citata. Ricordato come grande amante della musica e della letteratura, aveva grande rispetto per poeti e musicisti. Lui per primo compose canzoni e viene citato il fatto che nessuno suonasse meglio di lui la Veena. Anche le sue conquiste venivano celebrate con musica e danze in tutto lo stato.

Chandra Gupta Vikramaditya (375 d.C- 413 d.C.) 

Chandra Gupta Vikramaditya celebre amante della musica ospitò nella sua corte i più grandi poeti e musicisti dell'epoca tra cui il grande Kalidas, il quale compose due famosi drammi musicati sui Raga: Megdhut e Shakuntala. Durante questo periodo vi fu ovunque un ottimo progresso in musica e in letteratura.

Matang Muni (VI secolo) 

Matang Muni scrisse un'opera intitolata Brahaddeshi, e in questo lavoro troviamo per la prima volta il termine Raga, in relazione alla pratica del suo periodo Nomina tra i vari testi il Natyasastra. Ciò dimostra che già vi erano degli standard ben fissati.

Hashvardhan (606-647 d.C.) 

Harshvardhan viene ricordato come grande amante della musica e della letteratura. Come drammaturgo vengono a lui imputate tre importanti opere: Ratnavali, Priyadarshika e Nagananda. Viene menzionata la sorella Rajshri, donna interessata all'organizzazione di eventi pubblici.

Periodo Gupta
_d0b7cb19-9524-49c3-a95e-5bb623edea9f.jpeg

 Periodo Rajput (659-1200 d.C.) 

Durante questo periodo non vi fu un gran progresso per quanto riguarda la cultura musicale indiana, ogni sforzo fu dedicato a guerre e armamenti. Ciò non toglie che nella dinastia Rajput ci fosse grande interesse nella musica e che le corti ospitassero e sostenessero i musicisti. Le donne durante questo periodo venivano istruite alla musica, al Sanskrito, alla pittura e alla danza, prendendo spesso parte a lavori d'interesse pubblico.

Vi fu un'importante produzione letteraria di storia, politica e drammaturgia. Da ricordare di questo periodo Bhavabhutt e i suoi tre lavori: Malti Madhava, Mahabir Charit e Uttar Ram Charit, nei quali la musica ha un ruolo importante. A prescindere le continue invasioni persiane, sopratutto tra l'undicesimo ed il dodicesimo secolo frenarono in questo periodo lo sviluppo della cultura musicale a corte.

Naradi Shiksha (10 secolo d.C.)

Narada, da non confondere con il divino Narada, scrisse un trattato nominato per l'appunto Naradi Shiksha, nel quale s'introduce per la prima volta l'esposizione del sistema Raga-Ragini, Putra Raga e Putra Badhu, il quale rimase in voga per molto tempo nella musica classica del nord India.

Gita Govinda di Jaideva (12 secolo d.C.)

Viene ricordato come il più grande cantante di questo secolo, nata a Kendula, vicino a Bolpur nel Bengala, viene a lui attribuito il lavoro intitolato Gita Govinda, dedicato all'amore tra Radha e Krishna. 

Periodo Rajput
_7a4adfe3-d4f1-4aad-965c-3ef4270df371.jpeg

 Periodo Moghul

La volonta' delle vicine dinastie persiane di instaurarsi in India si fece viva attorno all'undicesimo secolo. La musica indiana subì notevoli cambiamenti ed influenze, non tanto nella teroia ma nell'aspetto pratico, vennero introdotti nuovi stili e nuovi strumenti. 

Pandit Sharang Deva (13 secolo d.C.)

Pandit Sharang Deva (1210-1247) fu un ottimo musicista al soldo di Raja Devagiri nel sud India, viene a lui attribuito il Sangeet Ratna Kar, nel quale vi è un'approfondita descrizione delle tecniche vocali, strumentali e coreutiche di questo periodo. Nell'opera vi si trova anche la descrizione di concetti fondamentali quali Nad, Shruti, Swara, Grama, Murchana, Jati etc. Sangeet Ratnakar è considerato un autorevole trattato dell'antico sistema musicale, nel quale gli Shruti, microtoni di uguale misura,  vengono presi come unità di misura per fissare le shudda Swara.

Alauddin Khilji (1296-1316)

 Alauddin Khilji fu un grande amante della musica, rivoluzionario del suo tempo, ospitò a corte delle menti geniali, tra cui il famosissimo Amir Khusro. 

Hazrat Amir Khusro (1253-1325) 

Amir Khusro fu un famoso musicista, poeta e ministro nella corte di Alauddin Khilji, viene ricordato anche come  uomo attento a precetti religiosi e spirituali, ottenuti dalle frequentazioni con il suo Guru Hazrat Nizamuddin Aoulia. Da questo rispetto e amore profondo per il maestro spirituale vennero fuori varie composizioni a lui dedicate tra cui Qoul, Qalbana, Qawali. Si dice che il legame tra maestro e discepolo fu così forte che Amir Khusro morì appena sei mesi dopo la morte del suo Guru. 

Tante furono le innovazione introdotte da Amir Khusro, tra cui nuovi Raga, nuovi stili, nuovi strumenti e nuovi cicli ritmici. Tra i Raga introdotti ricordiamo Yaman Kalyan, Sajgiri, Zilaf, Sarpada, Zila, Shahan, Rat Ki Purya, Todi, Barari Todi, Asawari, Purvi, tra i nuovi stili si ricordi il Qoul, Qalbana, Tarana, Khayal Naqsh, Nigar, Ghazal, Solah, Tillana, tra gli strumenti il Sitar, i Tabla e il Dhol, tra i nuovi Tal, o cicli ritmici, Khamsa, Sawari, Pahelwan, Farodast, Zanani-Sawari, Pashto, Theka Qowwali, Aada Choutal, Jhoomra, Jald Trital, Sool Fakhta.

Nello stesso periodo e nella stessa corte vi fu un famoso cantante Gopal Nayak, il quale introdusse alcuni nuovi Raga tra cui Bada Hans Sarang, Piloo, Viram. Si narra di una disputa tra i due musicisti dove Amir Khushro dimostrò la propria superiorità riproponendo l'arte di Gopal Nayak dopo averlo sentito una sola volta. 

In questo periodo vagava un menestrello di nome Bijoo Bawara il quale componeva canzoni di natura mistica e filosofica. 

Raga Tarangini (15 secolo d.C.) 

Kavi Lochan scrisse un trattato intitolato Raga Tarangini a metà del quindicesimo secolo e viene tuttora assunto come una colonna del sistema musicale Indostano. La nomenclatura delle Swara e dei Raga e simile a quella tuttora in voga. Kavi Lochan riconobbe l'esistenza di dodici Swara tra le Shudda e le Vikrit, e classificò i Raga sotto dodici That. La Scala naturale venne fatta corrispondere sotto il That di Kafi. Diede riferimento inoltre ad alcuni Raga Lakshana. 

Periodo Moghl

Vuoi approfondire le tue conoscenze sulla Musica Indiana?

Le mie lezioni di musica online sono il modo perfetto sia per imparare a cantare, o migliorare le tecniche vocali già acquisite, oppure per cominciare a  suonare il tuo strumento preferito o progredire nel tuo percorso musicale attraverso un metodo di insegnamento alternativo alla didattica occidentale. 

lezione gratuita.jpg

FREE

Inizia il tuo viaggio musicale con una lezione di musica gratuita introduttiva di un ora senza impegni

pacchetto di 10 ore di lezione.jpg

199

Acquisisci competenze di base con il pacchetto di lezioni di musica di 10 ore

+1 ora Gratis

16 ore di lezione.png

349

20 ore di lezioni di musica avanzate per migliorare le tue abilità e apprendere nuove tecniche.

L'obiettivo dei miei corsi di musica classica indiana è insegnarti le basi di questa meravigliosa forma d'arte. Imparerai a conoscere i vari Raga, o scale modali, i Tala o cicli ritmici, e le tecniche vocali e strumentali utilizzate per l'improvvisazione nella musica classica indiana.

Cosa rende distintivo il mio approccio all'insegnamento?

Il mio sistema di insegnamento è ovviamente unico e differente dagli altri e penso che imparare la musica seguendo l'approccio tradizionale indiano, sia il metodo più efficace a prescindere dal genere: pop, jazz, world fusion, elettronica, qualsiasi sia lo stile musicale che ti interessa, ti garantisco che grazie alla prospettiva indiana, avrai una marcia in più rispetto a tutti gli altri musicisti. 

Cosa imparerai?

Durante le mie lezioni utilizzo una varietà di tecniche ed esercizi per imparare ad improvvisare e comporre. Ciò che imparerai nei miei corsi di musica classica indiana si baserà sui concetti di scala modale e ciclo ritmico, ovvero Raga e Tala. Apprenderai inoltre le tecniche vocali e strumentali che pur basandosi sulla teoria musicale indiana, trovano applicazione anche al sistema musicale occidentale.

A chi sono rivolti i miei corsi?

I miei corsi sono rivolti in primis a tutti coloro che vogliono imparare a suonare la musica classica indiana e per iniziare non sono necessarie conoscenze o esperienze precedenti. Mi rivolgo inoltre a tutti i musicisti di tutti i livelli, principianti, intermedi e avanzati, proponendo del materiale di studio diverso dai soliti standard occidentali. 

Non vedo l'ora di conoscerti

la prima lezione è gratuita!

bottom of page