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Strumenti Musicali dell'India

Tabla

L'icona delle percussioni indiane

I Tabla sono le percussioni che rappresentano maggiormente la cultura musicale indiana. Questo strumento, utilizzato principalmente nello stile indostano, accompagna il canto, la musica strumentale e la danza, mantenendo principalmente un ciclo ritmico fisso ed introducendo, nei momenti opportuni, delle variazioni particolarmente elaborate. Ciononostante, queste percussioni trovano un utilizzo diffuso anche come strumento solista, il quale reperterio vanta una vastissima gamma di composizioni e variazioni  tramandate di generazione in generazione e che si distinguono in sei scuole, o gharana principali.

 

Cenni storici

Il nome deriva probabilmente dal persiano tabl, o dal latino tabula che indica generalmente una superfice piatta rivolta verso l’alto. Le percussioni utilizzate dagli eserciti durante l’occupazione mussulmana, venivano chiamate tabl e risultano piu’ vicine ai timpani. Il metallo era il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione di queste percussioni militaresche, ma probabilmente, come ancora si possono trovare oggi, trovano il loro archetipo nella terracotta. Il termine trovo’ larga diffusione in tutto il medioriente, atto ad indicare le precusioni in generale, di fatto troviamo tabl-baladi, tabl-turki, tabl-naqqara, tabl-migri, tabl-al-gawig, ecc.(Curt Sachs, Storia degli Sturmenti Musicali). A prescindere in India prima del 14° secolo non viene fatta alcuna menzione del termine Tabla e queste percussione sopra menzionate di origne marziale non hanno un granche’ in comune con i tabla indostani contemporanei. Inoltre il mridang archetipo percussivo, viene spesso raffigurato con due delle tre parti rivolte verso l’alto, e la terza posizionata orizzontalmente. Quest’ultima probabilmente si e’ sviluppata maggiormente all’interno dei circuiti religiosi, mentre gli altri due pezzi hanno trovato il loro sviluppo all’interno di ambienti piu profani. Di fatto sino al diciasettesimo secolo i tabla venivano utilizzati solo per musiche semplici, trovando solo successivamente uno sviluppo cosi sofisticato. Comunque principalmente troveremo sempre due teorie fondamentali, di cui uno di influenza indu’ e l’altra di influenza mussulmana e probabilmente la verita’ si collochera’ a meta’ strada tra esse. Alcuni fanno risalire i tabla da un eventuale sezione del pakhavaj, ma e’ da considerarsi abbastanza improbabile. I tabla essendo abbastanza lontani dalle musiche yogiche del dhrupad hanno sempre trovato larga approvazione nella massa e hanno visto i loro successo proprio con l’esplosione del khayal stile piu frizzante che apparve in India all’inizio del diciottesimo secolo.

 

I diversi stili o Gharana

Storicamente l’affermazione di queste percussioni come strumento principe per l’accompagnamento viene attirbuito a Sudhar Khan o Sidhar Khan Dhadi(Delhi). Un altro pionere delle tabla e’ Lala Bhawani Das o Bhawanidin del Punjab. Queste percussioni si sono imposte nel sistema musicale indostano all’inizio del diciottesimo secolo durante il regno di Mohammad Shah Rangeli.

Lo stile che ne deriva, avendo visto gli arbori nella citta’ di Delhi prende il nome di Dilli Baj o anche  Dilli gharana. I discepoli di questa scuola, spostandosi in varie zone dell‘india settentrionale hanno dato vita ad altri quattro stili o gharana e piu’ precisamente, Lucknow, Arjada, Farrukhabad e Benares.

Lo stile Punjab e da considerarsi probabilmente molto piu’ autonomo dal Dilli Baj, dove di fatto lo stile rimane piu’ vicino al pakhavaj ed inoltre il fondatore Lala Bhawani Das fu contemporaneo a Sudhar Khan fondatore dello stile di Delhi.

 

Tabla e Pakhawaj

Queste percussioni riuscirono ad integrare tutta la precedente conoscenza ritmica e stilistica delle altre percussioni come ad esempio il pakhavaj, il dolak e il naqqara e riuscirono in brevissimo tempo ad raggiungere un diffuso apprezzamento nel pubblico. Mentre il pakhavaj utilizza principalmente i palmi delle mani, la tecnica delle tabla si basa principalmente sull’utilizzo delle dita e questo e’ uno dei motivi base che rende le possibilita’ ritmiche delle tabla molto piu’ veloci del pakhavaj, inoltre la posizione delle mani risulta piu’ ergonomica e la gamma di varieta’ timbriche e tonali su entrambe i corpi e’ di gran lunga superiore.

 

La costruzione

I tabla  sono una coppia di percussioni, infatti separatamente prendono i nomi di bayan e dayan, che significano letteralmente sinistro e destro. I materiali utilizzati per la costruzione del pezzo piu’ grosso detto bayan, che assomiglia ad un timpano, variano a seconda del gusto timbrico o delle possibilita’ economiche dell’acquirente e possiamo trovare bayan terracotta, in bronzo, in rame o ferro. All’interno si puo’ aggiungere del vetro che aiutera’ la profondita’ e la durata del suono grave.Sia il diametro della pelle che l’altezza  del corpo si aggirano attorno ai 25 cm. Per il dayan  vengono invece utilizzati diversi tipi di legno tra cui il Dalbergia sissoo, che risulta essere anche il piu’utilizzato, il Capparis decidua, la Azadirachta indica o la Mangifera indica. L’altezza risulta abbastanza simile ma il diametro della pelle risulta inferiore rispetto al bayan, variando dai 13 ai 26 cm, a seconda della tonalita’ desiderata.

 

Le pelli

La pelle utilizzata nella maggior parte dei casi e’ pelle di capra. Anche qui viene utilizzata la tecnica della doppia membrana di cui una esterna che viene tagliata risultando come un anello periferico di circa 3 cm e quella interna che viene tenuta intera e che funzionera’ da membrana percussiva e prende il nome di kinara o chanti. Le due pelli vengono messe in tiro da un intreccio forato di cuoio detto gajral, all’interno dei quali fori viene fatta passare una cinghia di cuoio detta baddhi. Alcuni cilindri di legno detti gatta vengono posti sotto le bretelle a seconda della tensione desiderata. Sulla superfice di entrambe le percussioni viene applicato in forma circolare un impasto carbone, legato con farina di riso o di grano, colla e polvere di ferro, anche se i veri intenditori sostituiscono il ferro con una polvere minerale, ed in effetti la differenza timbrica e’ facilmente percettibile. L’impasto viene applicato sulla pelle piu’ interna e una volta asciugato viene rifinito attraverso lo strofinio di una pietra con l’intenzione di ottenere uno spessore che diminuisce gradualmente dal centro verso l’esterno.

 

Costruttori e tablisti

I migliori costruttori risiedono nelle citta’ di Delhi, Mumbai, Calcutta e Benares. Tra i maggiori esponenti che hanno dedicato l’intera esistenza allo sviluppo tecnico di queste percussioni bisogna menzionare tra le varie leggende passate e contemporanee Amir Husain Khan, Ahemed Jan “Thirukva” Habibuddin Khan, Ram Sahay, Abid Husain Khan, Anokelal Mishra, Latif Ahmed, Alla Rakha Khan, Gudai Maharaj, Kishan Maharaj, Sharda Sahay, Zakir Hussain, Swapan Chaudhuri, Anindo Chatterji, Kumar Bose, Shafaat Ahmed, Vikram Gosh.

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