Il tavil appartiene alla tradizione popolare della musica del sud dell’India, e viene spesso suonanto con un ensemble di fiati detto periya melam. Questa percussione ha una forma a barile con fusto monostrato, ottenuto da un unico blocco cilindrico di Cryptocarya glaucescens, con un altezza di circa 40 cm, un diametro su entrambi i lati di circa 33 cm ed uno spessore di mezzo centimetro.

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All’interno del lato sinistro viene applicato un impasto spesso anche 5 cm. Le pelli sono montate con la tecnica a piu’ strati, fissate con un anello che consiste di circa sei o sette fascette di bamboo, piegate e tenute assieme da una corda di canapa, la quale viene cucita sull’area periferica delle membrane e tirata attraverso delle bretelle in cuoio. Una seconda fasciatura realizzata sempre con delle cinghie di cuoio viene messa in tensione al centro con lo scopo di regolare la tonalita’ delle pelli. Ad oggi vengono utilizzati anche dei tiranti in acciaio.

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Il lato destro viene solitamente percosso con le dita, indossando a volte dei ditali in ferro chiamati arakud e con i polsi, mentre quello sinistro viene battuto con una bacchetta arcuata detta toppi valai, ed essendo spesso suonato in piedi viene sostenuto da una cinghia passata attorno al collo.