top of page

Ṭhāṭa

 Un astrazione alquanto moderna, inventata probabilmente per far fronte a necessità accademiche di mentalità occidentale. Quando sette note vengono articolate seguendo il naturale ordine ascendete si parla di ottava, Ṭhāṭa, Krama, Mela o scala. Il movimento discendente prende semplicemente il nome di Avaroha. Partendo dal fatto che esistono dodici semitoni e che per creare un Ṭhāṭa ne servono sette di questi, il Caturdaṇḍiprakāśikā di Vyaṅkatamukhī indica la presenza di settantadue diverse scale delle quali Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe in seguito ne selezionò dieci con l'intenzione di classificare i  circa centonovantacinque principali Rāga del sistema musicale indostano. Ma molti musicisti non concordano con questa classificazione. Ad oggi la scala maggiore viene identificata con il Bilāvala Ṭhāṭa: SRGMPDN. Ogni Ṭhāṭa è stato indicato con il nome di un Rāga che utilizza quelle determinate note e sotto ognuno di questi sono stati raggruppati un certo numero di Rāga, che spesso non hanno altro in comune tranne che la presenza delle stesse note. Di seguito la descrizione proposta da Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe:

Sistema Indostano         Sistema Carnatico                          Ṭhāṭa 

1 Kalyāṇa                           Mecakalyāṇī                            SRGmPDN 

2 Bilāvala                         Dhīraśaṅkrābharaṇam                 SRGMPDN  

3 Khamāj                            Harikāmbhojī                          SRGMPDn 

4 Bhairava                        Māyāmālavagaula                       SrGMPdN 

5 Pūrvī                              Kāmavardhanī                            SrGmPdN

6 Mārwa                            Gamanaśrama                          SrGmPDN 

7 Kāfī                               Kharahararpriya                         SRgMPDn 

8 Āsāvarī                            Naṭabhairavī                              SRgMPdn 

9 Bhairavī                           Hanumattoḍī                             SrgMPdn

10 Toḍī                           Śubhapantuvarālī                         SrgmPdN 

 

 

Il numero dei  Rāga non può che essere considerato approssimativo e relativo esclusivamente alla ricerca eseguita da Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

Prendendo in considerazione questa classificazione abbiamo comunque :

1.  Scala che utilizza il quarto grado aumentato

2.  Scala naturale

3.  Scala che utilizza il settimo grado diminuito

4.  Scala che utilizza il secondo ed il sesto grado diminuito

5.  Scala che utilizza il secondo ed il sesto grado diminuito e il quarto grado aumentato

6. Scala che utilizza il secondo grado diminuito e il quarto grado aumentato

7. Scala che utilizza il terzo ed il settimo grado diminuito

8. Scala che utilizza il terzo, il sesto ed il settimo grado diminuito

9. Scala che utilizza il secondo, il terzo, il sesto ed il settimo grado diminuito

10.Scala che utilizza il secondo, il terzo ed il sesto grado diminuito e il quarto grado aumentato

 

É ovvio che le scale sono state associate ai nomi di alcuni Rāga per questioni mnemoniche.

A questa classificazione si aggiunge un sistema di tre gruppi Auḍuva, Ṣāḍava e Sampūrṇa detto Jati che si riferisce all'utilizzo di rispettivamente cinque, sei e sette note. Secondo la musicologia indostana l'utilizzo di almeno cinque note risulta indispensabile per poter definire una qualsiasi melodia Rāga. L'eccezione alla regola è il Rāga Mālaśrī che utilizza solo quattro note. I Rāga che danno il nome alle scala di riferimento vengono detti Melakartā (il signore delle scale), Janaka Rāga (padre dei Rāga), Āśraya  Rāga ( che dà rifugio ai Rāga), ma non bisogno scordarsi che si tratta di mera speculazione accademica, di fatto spesso non esistono relazioni tra Rāga che appartengono allo stesso Ṭhāṭa. Tra l'altro ogni scala perde di carattere una volta che viene esposta attraverso un  Rāga.

 

Nel sistema occidentale abbiamo invece sette scale derivate dalla scala maggiore.

 

La prima è la scala maggiore detta naturale che corrisponde al Bilāvala Ṭhāṭa. Nel sistema occidentale viene detta scala jonica con intervalli di mezzotono posizionati tra il III ed il IV grado e tra il VII e l' VIII grado. Prendendo la nota Do come tonica indicheremo questa come scala di Do jonica.

 

Spostando la tonica di un grado sopra si ottiene la scala dorica con intervalli di mezzotono posizionati tra il II ed il III grado e tra il VI ed il VII che corrisponde al Kāfī Ṭhāṭa. Qui bisogna sottolineare che la scala ottenuta diventa  la scala di Re dorica ma ciò che interessa a noi in questo caso sono i rapporti tonali all'interno della scala.

 

Muovendo la tonica di due gradi si ottiene la scala frigia con intervalli di mezzotono posizionati tra il I ed il II e tra il V ed il VI grado che corrisponde al Bhairava Ṭhāṭa. In questo caso la scala ottenuta sarà la scala di Mi frigia.

 

Muovendo la tonica di tre gradi si ottiene la scala lidia con intervalli di mezzotono posizionati tra il IV ed il V e tra il VII e l' VIII grado che corrisponde al Kalyāṇa Ṭhāṭa. In questo caso la scala ottenuta sarà la scala di Fa lidia.

 

Muovendo la tonica di quattro gradi si ottiene la scala misolidia con intervalli di mezzotono posizionati tra il III ed il IV e tra il VI ed il VII grado che corrisponde al Khamāj Ṭhāṭa. In questo caso la scala ottenuta sarà la scala di Sol  misolidia.

 

Muovendo la tonica di cinque gradi si ottiene la scala eolia con intervalli di mezzotono posizionati tra il II ed il III e tra il V e il VI grado che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe. In questo caso la scala ottenuta sarà la scala di La eolia.

 

Muovendo la tonica di sei gradi si ottiene la scala locria con intervalli di mezzotono posizionati tra il I ed il II e tra il VI ed il V grado che corrisponde al Māravā Ṭhāṭa. In questo caso la scala ottenuta sarà la scala di Si locria.

 

Con questo sistema ogni scala maggiore può generare una serie di nuove scale che pur mantenendo le stesse note assumono una loro autonomia in rapporto a quel grado che man mano prende il ruolo di tonica di ciascuna scala. Capiterà così che tutte le scale doriche ad esempio saranno uguali tra di loro avendo medesima costituzione e distanze di note. Questo vale per tutte le scale modali del sistema occidentale ed è palese nel sistema occidentale visto che la tonica è relativa.

 

Se come scala di partenza invece si sceglie la scala minore melodica otterremo che:

 

La prima è la scala minore detta melodica, che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe, con intervalli di mezzotono posizionati tra il II ed il III grado e tra il VII e l' VIII grado.

 

Spostando la tonica di un grado sopra si ottiene la scala dorica con secondo grado bemolle con intervalli di mezzotono posizionati tra il I ed il II grado e tra il VI ed il VII che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

 

Muovendo la tonica di due gradi si ottiene la scala lidia quinta aumentata con intervalli di mezzotono posizionati tra il V ed il VI e tra il VII ed il VIII grado che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

 

Muovendo la tonica di tre gradi si ottiene la scala lidia dominante o misolidia con quarto grado aumentato con intervalli di mezzotono posizionati tra il IV ed il V e tra il VI e il VII grado che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

 

Muovendo la tonica di quattro gradi si ottiene la scala misolidia con il sesto grado diminuito o hindu con intervalli di mezzotono posizionati tra il III ed il IV e tra il V ed il VI grado che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

 

Muovendo la tonica di cinque gradi si ottiene la scala locria con il terzo grado diminuito con intervalli di mezzotono posizionati tra il II ed il III e tra il IV e il V grado che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

 

Muovendo la tonica di sei gradi si ottiene la scala superlocria con intervalli di mezzotono posizionati tra il I ed il II e tra il III ed il IV grado che non trova corrispondenze nel sistema di Paṇditjī Viṣṇunārāyaṇa Bhātakhaṇḍe.

 

Si noti quindi che i Ṭhāṭa Āsāvarī, Pūravī, Bhairavī e Toḍī non trovano delle scale modali di riferimento nel sitema occidentale.

 

Il termine  Ṭhāṭa indica anche i tasti di un cordofono tastato.

bottom of page