Strumenti Musicali dell'India
violino indiano
Il violino, che in India viene chiamato anche Behalā, come sappiamo, è uno dei primi strumenti occidentali ad essere stato introdotto, più di un secolo e mezzo fa, nella musica indiana da Baluswamy Dikshitar (1786-1858), un grande studioso di musica caranatica. In seguito, violinisti come T.N. Krishnan, M.S. Gopala Krishnan, Lalgudi Jayaraman, A. Kanyakumari, L. Subramaniam, ecc., hanno contribuito ad arricchire questa tradizione consolidando il ruolo del violino all’interno del sistema musicale dell’India meridionale.
In confronto a quanto accadde al sud, il violino arrivò nell'India settentrionale piuttosto tardi, intorno agli anni ’30 del secolo scorso. Fu introdotto sui palchi e all’interno delle istituzioni educative da personaggi del calibro di Vishnu Digambar Paluskar, Allauddin Khān, Prof. Ratanjankar, Gajanan Bua Joshi e molti altri.
Nella musica settentrionale si sono sviluppati due stili differenti, da una parte il gatkari che si rifà alla musica prettamente strumentale, prendendo come riferimento le composizioni per Sitār e Sarod, dall’altra lo stile gāyakī, introdotto dalla leggendaria Dr. N. Rajam, che si ispira alle composizioni della musica vocale.
A partire da Allauddin Khān, che aggiunse una quinta corda bassa, sino a V.G.Jog che inserì sette corde di risonanza, molti musicisti indiani continuano in collaborazione con i liutai a fare sperimentazione sullo strumento. Possiamo inoltre condividere per esperienza personale la collaborazione tra il liutaio di Benares Tarek Nath e il Prof. Balaji, che arrivarono a fondere tre casse di risonanza e due manici con l’intenzione di aumentare la risonanza dello strumento ed espanderne la gamma timbrica.
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